Neuroscienze e neuroscienze cognitive.
Le basi biologiche del comportamento grafico

Scrivi a mano?

Non è la tua penna che scrive, ma la tua persona. Sentimenti, affetti, emozioni guidano la mano nella scrittura,a nostra insaputa, mentre il cervello senziente sceglie le parole.

Così le neuroscienze confermano che alla base della scrittura l’atto cosciente è niente più che l’intenzione di scrivere (già Pophal e Lurija), punta di un iceberg sommerso, dove la terra sotto l’orizzonte della consapevolezza, è la memoria dell’appreso come ‘modo di scrivere’. Il modo di scrivere è come il modo di camminare, di parlare, di muoversi nei mille gesti quotidiani, ognuno con l’impronta dell’individuale strutturazione di quel know how di fondo, che è, appunto, il particolare modo di ogni uomo di fare le cose. Ogni atto reca in sé il principio omeostatico che ci individua, l’essere più o meno lenti, veloci, impulsivi, impazienti, inibiti, perché ciascuna di queste caratteristiche definisce la natura del nostro problem solving, cioè la natura delle nostre rappresentazioni mentali. Studiare a fondo questi temi permette di esplorare nuove vie per comprendere meglio le origini e i meccanismi del comportamento umano, a cominciare, nel nostro caso, da quello grafico.

Dal sito: Istituto Grafologico Moretti